Questo SMARTPHONE SVERNICIA I TOP 2025 alla METÀ del PREZZO!

Questo SMARTPHONE SVERNICIA I TOP 2025 alla METÀ del PREZZO!

AI-Generated Summary

The Poco F7 for 2025 aims to shake up the mid-range market, building on the success of its predecessor, the F7 Ultra. Designed with gaming in mind, it avoids an overly “gamer” aesthetic with a sleek aluminum frame, Gorilla Glass 7i, and a matte plastic back. Its 6.83-inch AMOLED display offers 120Hz refresh rate, HDR10+, Dolby Vision, and impressive brightness up to 3200 nits. Powered by the Snapdragon 8SG 4 chip, 12GB RAM, and UFS 4.1 storage, it delivers flagship-level performance. The 6500mAh battery ensures two-day usage, supported by 90W fast charging. While the camera setup (50MP main, 8MP ultra-wide) is decent, it’s the weakest link. Priced at €349 for the 256GB version, it’s a compelling mid-range option.

📜 Full Transcript

Poco torna ancora una volta alla carica in questo 2025 con un dispositivo che va un po’ a dare una scossa all’interno del segmento dei mediog gamma. dopo il successo dell F7 Ultra che io stesso nella recensione ho definito un nuovo flagship killer a livello della OnePlus che fu, ecco quindi che arriva lui, il Poco F7 liscio, ma è un liscio virgolettato 100 volte perché di base qui c’è davvero poco, scusate il gioco di parole, l’ho utilizzato per qualche giorno e posso già dirvi che al prezzo a cui è proposto pianta più di un paletto in un segmento di mercato affollatissimo, ma per cui spesso è necessario scendere a compromessi. Vi racconto però tutto meglio nei prossimi minuti, quindi mettetevi comodi, spolliciate e iscrivetevi al canale. Il design del Poco F7 è uno di quei casi in cui un telefono che nell’ottica dell’azienda nasce come un prodotto con un occhio di riguardo verso il gaming riesce a non sembrare solo e soltanto un telefono da gaming. Le linee sono decise, i bordi piatti e il feeling al tatto restituisce solidità grazie al frame in alluminio e al vetro Gorilla Glass 7i. Il retro è in plastica, anche se potrebbe non sembrare, ed è trattato con una finitura opaca a due toni che cambia leggermente colore verso il grigino a seconda dell’angolazione a cui lo guardiamo. Vi sto parlando ovviamente della colorazione a nostra disposizione, questa qui bianca che ho tra le mani. Ci sono infatti tre varianti disponibili, quella nera e quella bianca un pochino più sobrie, e una variante argento che è una limited edition dal look decisamente più spinto e forse un pochino anche tamarro con inserti traslucidi e un logo Snapdragon in rilievo qui di fianco alle fotocamere. Il peso è importante, 216 g, ce ne si accorge subito appena lo impugniamo. La buona notizia è che comunque è ben bilanciato. Diciamo che in generale è un prodotto che si fa sentire. Al netto di uno spessore di 8,2 mm che è perfettamente allineato con le alternative che abbiamo sul mercato, c’è un’impronta che per via del display da oltre 6,8 pollici non è sicuramente trascurabile. Il sensore di impronte è integrato nel display, qui nella parte bassa, è rapido e preciso, ma secondo me è posizionato un pochino troppo in basso, specie se avete delle mani un pochino grandi. Da non dare per scontata poi la presenza della certificazione P68 che garantisce comunque una certa resistenza contro le infiltrazioni di polvere e acqua, anche a seguito di brevi immersioni. Molto bene, veniamo però subito a parlare di uno degli elementi più interessanti e convincenti di questo Poco F7, ovvero il display. Parliamo di un AMOLED che misura ben 6,83 pollici diagonale con una risoluzione 2772 x 1280 pixel, un refresh che arriva fino a 120 Hz e un PVM dimning a 3840 Hz. c’è il supporto all’HDR con la tecnologia HDR10 Dolby Vision, insomma, sulla carta una soluzione a cui è davvero complicato chiedere di più e effettivamente anche nel concreto si è rivelata un game changer per l’esperienza d’uso. Sarà anche merito delle cornici, tutto sommato molto ridotte, anche se non perfettamente simmetrico, oppure del foro della fotocamera, che è davvero ai minimi termini, ma l’immersività garantita da questo pannello è assolutamente ottima. Anche i 120 Hz sono ben gestiti pur non trattandosi di un LTPO con passaggi rapidi tra 60 90 e 120 a seconda delle situazioni. La luminanza, infine è il fiore all’occhiello. Secondo Xiaomi si arriva a 3200 nit di pico in HDR, un valore che non si riesce a misurare nel concreto perché probabilmente si raggiunge solo in determinate condizioni specifiche, ma posso comunque dirvi che anche nell’uso comune non c’è stato un singolo momento in cui mi è sembrato di aver bisogno di un pannello più luminoso e questo poi è quello che conta e soprattutto il sole di questi giorni è un bel benchmark per quel che riguarda la visibilità all’aperto. Restando in tema multimediale, anche l’audio di questo Poco F7 non è per nulla male. C’è uno speaker alla base e la capsula auricolare che fa da rafforzativo. Il risultato è un suono abbastanza potente che non distorce nemmeno a volume elevato, ma resta comunque un pochino sbilanciato nel volume a favore dell’unico speaker reale che è quello proprio qui sotto. Buona anche la qualità del vivooce che ha un volume sempre sufficiente e restituisce un timbro fedele così come per l’audio in capsula durante le chiamate. Bene, smarcato l’argomento display, voglio invece parlarvi di quello che troviamo sotto la scocca del Poco F7. Parliamo di uno Snapdragon 8SG 4, un chip Qualcom dal nome un po’ criptico, ma dalle prestazioni decisamente chiare. All’interno della gamma Qualcom dovrebbe posizionarsi un gradino sotto l’8 Elite, ma leggermente sopra l’otto Gen 3, che è il chipset che ha caratterizzato tutti i top di gamma dello scorso anno. Lasciando da parte i benchmark che comunque portano a risultati assolutamente importanti, quello che conta è ovviamente l’esperienza quotidiana che deriva dal suo utilizzo. Questo Poco F7 ha davvero poco da invidiare ai top di gamma odierni. È sempre fluido, scattante, reattivo, non si notano lag, non ci sono rallentamenti e anche con diverse app in background non sembra mai soffrire. Sicuramente aiutano anche i 12 GB di RAM e Lepd R5X, così come nei caricamenti le memorie UFS 4.1 che fanno la differenza. Insomma, a livello di prestazioni, pur senza 18 Elite, qui siamo a livelli davvero molto molto alti. E se parlassimo di gaming, beh, diciamo che lui non vede l’ora che si parli di gaming, perché al di là di quanto detto finora, sotto questa scocca abbiamo un raffreddamento Liquid Cool 4.0 con Ice Loop, che al di là dei nomi altisonanti e puramente marketing, è un sistema di dissipazione caratterizzato da un circuito in cui gira un liquido refrigerante che è in grado di mantenere le temperature sempre entro limiti più che accettabili. Gin Impact, Honcast and Rail, Call of Duty Mobile, qualsiasi sia il gioco a cui vogliamo giocare, le prestazioni sono sempre adeguate e il telefono non diventa mai veramente caldo, semmai tiepido e solo nella parte alta della scocca posteriore, questa qua, immediatamente vicino alle fotocamere. Non possiamo però non citare anche le prestazioni in termini di connettività e anche qui il Poco F7 costringe a ben poche rinunce, anzi sostanzialmente a nessuna rinuncia. C’è infatti il Wi-Fi 7, Bluetooth 6.0, NFC 5G e anche il sensore infrarossi. Insomma, difficile chiedere qualcosa in più, anche perché la ricezione è molto buona ed è un aspetto comunque da non sottovalutare anche nel 2025. Ed eccoci quindi a parlare del comparto foto che sarò sincero, se la fotografia è al centro delle vostre priorità non vi farà assolutamente urlare al miracolo, anzi le fotocamere sono proprio quel componente che dentro a questo smartphone scende più a compromessi. Ora, non fraintendetemi, i risultati sono comunque dignitosi, eh, ma se guardiamo al resto delle caratteristiche, eh, qui siamo ovviamente su un livello un pochino inferiore. Il sensore principale è un Sony MX82 da 50 megapixel con apertura F1,5, stabilizzazione ottica e messa a fuoco a rilevamento di fase. A questo si affianca una ultra grandangolare da 8 megapixel che è, diciamo, per distacco l’anello debole del duo. La principale scatta fotonitide ben contrastate, bilanciamento del bianco sempre abbastanza corretto, in generale una buona velocità della messa a fuoco e di scatto e una buona gestione delle alte luci. Di sera o con poca luce la situazione si complica ovviamente un pochino, ma se avete la possibilità di mantenerlo più o meno fermo, eh, arriva comunque la modalità notte a darvi una mano e si tirano fuori risultati decisamente buoni, sia a livello di rumore di fondo che di nitidezza e presenza di dettagli. Al contrario, la Ultra Grandangolare è una fotocamera eh per cui sostanzialmente consiglierei l’utilizzo solo in caso di vera necessità. La resa cromatica è diversa rispetto alla principale, il dettaglio cala parecchio ai bordi dell’immagine e già in condizioni di luce intermedia la qualità generale delle foto cala abbastanza. Insomma, bene che ci sia per le occasioni in cui non si può farne a meno, ma diciamo che fa giusto giusto il compitino. L’Oro video, sempre parlando di fotocamera principale, ci si toglie invece qualche soddisfazione in più, grazie soprattutto a una risoluzione massima di 4K 60 frame al secondo, dove molti dei concorrenti si fermano in realtà a 30. Buono il dettaglio, così come la stabilizzazione e la fedeltà dei colori che restano sempre brillanti. Certo, non siamo ai livelli di un iPhone o degli stessi top di gamma Xiaomi, ma nel suo segmento è uno smartphone che si difende comunque bene. Per un aspetto non al top ne abbiamo però subito un altro che lascia davvero stupiti. Parlo della batteria e dell’autonomia. Dentro a questo Poco F7 abbiamo un modulo al silicio carbonio da ben 6500 mAh che sembra già enorme ma che viene ridimensionato dai 7550 della versione indiana. Un po’ di invidia c’è sicuramente, ma vi assicuro che anche con la nostra variante europea i risultati sono ottimi. Con un utilizzo fatto di social, streaming video, navigazione GPS, qualche foto e un po’ di gaming si arriva a coprire quasi sempre due giorni di utilizzo senza dover ricaricare. In una classica giornata, diciamo, di uso standard si arriva quindi tranquillamente a sera con 5 ore di schermo e il 50% di carica residua. Ma anche una volta scarico non pensate a tempi biblici per la ricarica perché comunque abbiamo una ricarica rapida fino a 90 W che permette quindi di caricare l’enorme batteria di questo smartphone in circa 45 minuti. Ok, non c’è la ricarica wireless, peccato sicuramente, ma in questa fascia di mercato è un plus ancora abbastanza raro. Prima di tirare le somme vi parlo però rapidamente anche del software che è ovviamente Android 15 personalizzato con la Hyper OS di Xiaomi. Allora, senza girarci troppo intorno, l’interfaccia è la solita, la conosciamo, ricchissima di impostazioni, di personalizzazione, ormai completa di tutto ciò che serve e graficamente piacevole, per quanto comunque resti un giudizio soggettivo. Quello che però non smetterò mai di ripetere è che nel 2025 accendere uno smartphone e trovarsi installate una decina di applicazioni indesiderate tra store, proprietari e giochini di dubbio provenienza non è più accettabile. Credo fonderò presto il Mirb, il movimento italiano per la rimozione dei Blotware. Se volete aderire scrivetemelo subito nei commenti, facciamo una petizione gigante nei confronti di Xiaomi. Nel frattempo vi dico però che questo Poco F7 ha dall’altro lato un prezzo di listino a dir poco accattivante e che in fase di lancio fino al 7 luglio è ulteriormente valorizzato da una promo succosissima. Su mi.com la versione da 256 infatti disponibile a €399, mentre quella da 512 a €449. Ma per entrambe c’è uno sconto immediato al carrello di €50 che porta il prezzo a 349 399 senza contare cuffiette e caricatore in omaggio. Io ve lo dico, a questo prezzo se cercate un muletto dalle prestazioni sopra la media è difficilissimo trovare di meglio. E voi cosa ne pensate? Fatemelo sapere qui sotto nei commenti. E come già detto all’inizio, io vi invito a lasciare un bel like, iscrivervi al canale e ovviamente attivare le notifiche. Ciao. Ciao.